Proteggere e preservare i valori delle cooperative bancarie. Questo il focus del dibattito a più voci aperto lo scorso dicembre su MF Milano Finanza. Manuel Costa, con domande attuali e significative, ha intervistato Teresa Fiordelisi, presidente Bcc Basilicata e componente del Board Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea.

Dalla Riforma del Credito Cooperativo al PNRR, dal ruolo storico delle Bcc alla transizione digitale, emerge un aspetto fondamentale: «Il futuro dipende dalla nostra capacità di saper coniugare modernità e tradizione, Gruppo e Banca, Cornice e singolo quadro.» Sostiene la presidente, e continua: «Una BCC, per essenza, mission e organizzazione, è in re ipsa una banca a triplo impatto: culturale, economico, sociale. Culturale, nel senso di rappresentare quella necessaria biodiversità bancaria che è una ricchezza per qualsiasi sistema finanziario complesso; economico, nel senso dell’assolvere a un fondamentale ruolo anticiclico e di sviluppo dei territori; sociale, in termini di partecipazione dei soci e delle comunità locali nella gestione di una istituzione che è avvertita come bene comune. Questo è dunque il valore aggiunto del credito cooperativo: vicinanza al territorio, ascolto, comprensione, risposte taylor made.»

E sul Mezzogiorno? Le banche di comunità, hanno un ruolo fondamentale per le aree interne del Paese. Per Fiordelisi «Il forte radicamento delle BCC è legato alle stesse caratteristiche del territorio del Mezzogiorno, e si spiega con i valori costitutivi del mondo cooperativo, meno incline ad una visione unicamente industriale della banca.»

L’intervista completa su Milano Finanza

 


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