Da molti anni in diversi Paesi del mondo, l’educazione finanziaria è entrata a far parte dei programmi didattici nelle scuole. Lo scorso 23 aprile, anche l’Italia ha introdotto, con il DDL Capitali, il principio della “partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale, economica e sociale delle comunità” e quello del “diritto alla salute, al benessere della persona e all’educazione finanziaria, con particolare riguardo alla finanza personale, al risparmio e all’investimento”

Un passo fondamentale e importante, vista anche la domanda di educazione finanziaria che continua a crescere da parte delle famiglie. Un recente studio DOXA rileva che il 90,8% degli intervistati è favorevole all’insegnamento di questa materia a scuola (+2 punti percentuali rispetto allo scorso anno), che si registra un incremento anche per l’introduzione dell’educazione finanziaria in altri luoghi ricreativi (64,8%) e che 8 intervistati su 10 vorrebbero che fosse introdotta anche nei luoghi di lavoro (79,7%).

Educazione finanziaria inserita nell’educazione civica

Il DDL 674 “ Competitività dei capitali” ha individuato nel Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, il soggetto incaricato di dare corso all’attivazione di linee guida per i programmi scolastici che vedono il coinvolgimento della didattica dalle primarie fino alle scuole superiori.

Nelle Linee guida per lo sviluppo delle competenze di educazione finanziaria a scuola si legge:

“L’obiettivo dell’educazione finanziaria non è quello di formare dei tecnici della materia, […] ma piuttosto quello di irrobustire le capacità e le competenze di base della popolazione nel suo assieme, in sostanza dei futuri cittadini, che lavorano, risparmiano, investono e partecipano alle decisioni collettive, cogliendone le implicazioni economiche per se stessi e per la società a cui appartengono”.

Quali competenze apprenderanno i nostri figli con l’introduzione trasversale dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici?

Il quadro sinottico presentato all’interno delle linee guida, si divide in undici aree tematiche e, per ognuna di queste, vengono indicate delle competenze specifiche che i bambini e i ragazzi sono chiamati a sviluppare:

  • Area moneta e prezzi: avere consapevolezza delle diverse forme e funzioni della moneta; comprendere il valore dei beni e del denaro; comprendere la variabilità del valore
  • Area pagamenti e acquisti: gestire e controllare transazioni di carattere economico-finanziario
  • Area reddito e pianificazione: comprendere il concetto di reddito e i fattori che lo determinano; essere in grado di gestire appropriatamente le proprie risorse; essere in grado di programmare, gestire e monitorare entrate e uscite
  • Area risparmio e investimento: gestire risparmi e investimenti
  • Area credito: essere in grado di utilizzare appropriatamente il credito
  • Area consapevolezza e gestione dei rischi: avere consapevolezza dei principali rischi con conseguenze finanziarie negative; comprendere e gestire i rischi finanziari
  • Area assicurazione: comprendere e scegliere gli strumenti assicurativi
  • Area previdenza: comprendere e gestire i rischi previdenziali
  • Area strumenti di tutela e auto-tutela: salvaguardare i propri diritti e adempiere ai propri doveri in ambito economico-finanziario
  • Area intermediari finanziari e regolamentazione: avere cognizione dell’ambiente economico-finanziario
  • Area ambiente e sostenibilità: avere consapevolezza dell’impatto soci-ambientale dei comportamenti di individui e organizzazioni

Credito cooperativo e Tertio millennio: “Metto in conto il mio futuro”

Da sempre il mondo del credito cooperativo in collaborazione con le scuole è attivo sulla tematica dell’educazione finanziaria. uno dei progetti pilota di maggior successo è “Metto in conto il mio futuro”, iniziativa promossa dalla Fondazione Tertio Millennio con la collaborazione di Feduf e cinque BCC presenti sul territorio nazionale.

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