Guida Bibenda 2023, i migliori oli EVO lucani premiati dalla Fondazione Italiana Sommelier in Casa Bcc Basilicata.

Casa Bcc Basilicata ha ospitato la cerimonia di premiazione dei due migliori oli EVO selezionati dalla Fondazione Italiana Sommelier e inseriti nella prestigiosa guida Bibenda 2023.

La Guida, con gli esiti delle degustazioni relative agli oli Evo prodotti con i frutti del nuovo raccolto (campagna olearia 2022-2023), è l’unica del settore a pubblicare già a marzo gli esiti delle degustazioni degli Oli nuovi.

Premiate le aziende Elena Fucci, con l’Olio Extravergine di Oliva Titolio e Marvulli con l’Olio Extravergine di Oliva Biologico Ogliarola del Bradano Cenzino.

Nicola Gentile, presidente della sezione lucana della Fondazione Italiana Sommelier, sottolinea:

«La Basilicata è l’ottava regione italiana tra i maggiori produttori di olio d’oliva; la cultura dell’olio è diffusa su oltre l’85% del territorio regionale.
Gli oliveti della Basilicata sono i più vecchi d’Italia ed oggi, nella Regione, sono presenti circa 27 varietà autoctone di olivo.
Con circa 150 frantoi attivi e una produzione media annua di olio pari al 2,5% della produzione nazionale, l’attività influisce positivamente sull’economia della Regione e, in particolare, sul settore gastronomico, ambientale e paesaggistico».

Tra le annotazioni degne di nota, l’Olio “DOP VULTURE” riconosciuto già nel 2012 dal Reg. (UE) n. 21 del 11.01.2012 e, nel 2020, la denominazione IGP di “OLIO LUCANO”, registrata ufficialmente sulla Gazzetta Europea del 5.10.2020, la cui zona geografica di produzione coincide con l’intero territorio della Regione Basilicata, a testimonianza del passaggio da una storia antica ad una reputazione in crescita.

Casa Bcc Basilicata per le eccellenze del territorio

Dopo la mostra dedicata a Pasta Alica, la Festa delle “5 gocce Bibenda” è un nuovo appuntamento in Casa Bcc Basilicata per valorizzare le eccellenze territoriali e rafforzare quella rete di comunità con le aziende e con le persone che credono e investono nella Basilicata, missione che come Credito Cooperativo abbiamo il compito di  facilitare.

Credito Cooperativo, infatti,  significa anche prossimità, come emerge dal Rapporto sull’attività delle Banche di Credito Cooperativo nel quinquennio 2018-2022, realizzato dal Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo (CRCC) – istituito presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – e presentato il 21 marzo a Roma.

Secondo la Prof. Elena Beccalli, Preside della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Direttore del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo

«Presupposto naturale del credito di relazione è la prossimità, ossia la vicinanza geografica e la forte relazione con il territorio di riferimento, che torna ad essere considerata positivamente in quanto fattore in grado di favorire stabilità, inclusione finanziaria e coesione sociale»

 

 

 

 

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