La Basilicata è la regione italiana con il maggior numero di parchi letterari. Ne esistono ben sette, dedicati a autori lucani o la cui residenza nel nostro territorio è stata fondamentale.

In questo articolo per la rubrica Viaggio in Basilicata scopriamo a quali scrittori sono dedicati, dove sono e gli itinerari alla scoperta dei borghi  e degli immaginari che li hanno ispirati.

Isabella Morra a Valsinni

Attorno alla vicenda umana e poetica di Isabella Morra, una delle voci liriche più importanti del XVI secolo la cui produzione fu molto apprezzata da Benedetto Croce, il Parco Letterario propone percorsi che si dispiegano dal cuore del borgo medioevale di Valsinni fino al castello, dimora dei Morra.
Esplorando vicoli e viuzze del centro storico, il visitatore viene accompagnato da menestrelli e rappresentazioni teatrali che in un clima suggestivo fanno rivivere le tragiche vicende del destino della giovane poetessa, prima reclusa per futili “ragioni d’onore” e poi uccisa dai fratelli a 25 anni per aver stretto una relazione con un nobile spagnolo non gradito alla famiglia.

Il Parco Letterario, aperto tutto l’anno, fornisce, presso il Centro Visite, la possibilità di ricevere informazioni e di visionare materiale cartaceo ed audio-visivo su Isabella Morra ed i luoghi in cui ella visse e ai quali affidò le sue ansie e la sua disperazione, le sue speranze e le sue cocenti disillusioni. È sempre possibile visitare il castello feudale, testimone e custode della storia di Isabella, dove è allestita in forma permanente una mostra documentaria sulla visita che Benedetto Croce fece a Valsinni nel 1928, “nei luoghi dove fu vissuta quella breve storia e cantata quella dolorosa poesia”. Per gruppi organizzati, e previa prenotazione, si organizzano visite ed escursioni, flessibili ed adattabili alle diverse esigenze, comprendenti anche un itinerario “spettacolarizzato” in compagnia di menestrelli e cantastorie e, su richiesta, pranzo in ristorante convenzionato.

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Albino Pierro a Tursi

Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente. Così Albino Pierro (1916 –1995) spiega la svolta dialettale della sua poesia per cui venne più volte candidato al Nobel per la Letteratura.

Un itinerario immersi in quei luoghi descritti dal Poeta, un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, tra cui le petrizze, una ripida strada realizzata nel ‘600 da Carlo Doria con lo stesso numero di gradini di Palazzo Doria a Genova. In alto domina il rione saraceno della Rabatana (dal saraceno Rabat), circondato dai burroni, le Jaramme cantate dal poeta, i Calanchi descritti anche da Levi e che dominano la Val d’Agri. Sede del Parco è la casa di Albino Pierro (‘u paazze), oggi aperta al pubblico.

L’abitazione di Albino Pierro è collocata nel centro storico del rione di San Filippo in piazza Plebiscito. La casa è una struttura composta da un seminterrato che si affaccia su vico Garibaldi e da due piani rialzati su corso Umberto I. Dal palazzo si ha un’incantevole vista panoramica sul torrente Pescogrosso, sul convento di San Francesco e sui dirupi del rione Rabatana.
Per il poeta  la sua casa è ‘u paazze, la casa ove riceveva i suoi nobili cugini e i suoi amici d’infanzia, ma dalla quale spesso fuggiva per raggiungere i cafoni o i loro figli e poter  parlare il dialetto oppure giocare ‘ndi jaramme (nei precipizi) o ‘ndu strittue du Barone (lo stretto del Barone).

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Carlo Levi ad Aliano

Aliano è divenuto sempre più luogo di vita e di ispirazione dello scrittore Carlo Levi. Case, stradine, ma anche paesaggi e campagne raccontati nel testo, diventano un patrimonio culturale ed ambientale da proteggere, valorizzare e da rendere sempre più fruibile ai visitatori attraverso percorsi sensoriali tesi a far rivivere il ricordo del  letterato e far provare, gustare, sentire, toccare ed osservare tutto ciò che ha portato l’autore a scrivere pagine storiche della letteratura.

Il Parco Letterario “Carlo Levi” è fatto di accoglienza, di visite guidate, di eventi spettacolarizzati, e prevede attività, enogastronomiche e di artigianato, diligentemente gestite e valorizzate  col carattere della continuità, fortemente legate al territorio e che sono divenute un punto di riferimento nel panorama culturale locale.

Tutte le iniziative del Parco vogliono recuperare e valorizzare l’identità, la cultura, la storia e le tradizioni locali, svolgere programmi finalizzati alla diffusione ed alla conoscenza della letteratura, delle arti figurative e dello spettacolo,  promuovere studi, ricerche, convegni, pubblicazioni, mostre, spettacoli, concorsi, premi letterari di particolare interesse.

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Federico II a Melfi

Il Parco Letterario Federico II è stato istituito nel 2015, ubicato a Melfi, ed intitolato a Federico II, imperatore e politico, uomo di grande cultura e apertura mentale (la sua corte di Palermo fu luogo di incontro fra la cultura greca, ebraica, cristiana e araba). Egli fu anche scrittore e poeta, ma non nell’accezione classica del termine. Infatti, Federico II ha avuto un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la poesia della Scuola siciliana, egli stesso ha scritto il “De Arte Venandi cum Avibus”, oltre ad aver dato mandato a Pier delle Vigne, a Papignani e ad altri di rinnovare le leggi, lavoro che nel 1231 portò alla promulgazione delle Costituzioni di Melfi, raccolte nel Liber Augustalis.

L’obiettivo del parco letterario di Melfi è quello di affiancare all’interesse agrario e metalmeccanico, che oggi maggiormente caratterizza la zona, anche quello culturale.  Proprio per valorizzare e rendere fruibili le ricchezze naturali e culturali di questo territorio il parco prevede eventi dedicati di notevole spessore culturale, assolutamente da non perdere.

Francesco Lomonaco a Montalbano Jonico

Un Parco virtuale che si riferisce ad un luogo reale ed  a vicoli, strade, piazze, personaggi illustri e gente comune, a libri, manoscritti, storie, vicende, ricordi. Quindi non ha recinti, muri, cancelli, orari per i visitatori.

Il suo obiettivo è quello di far conoscere il patrimonio culturale di una comunità che necessita, così come suggerisce l’etimologia stessa del termine cultura, di essere “coltivato” e se è possibile arricchito, sottraendolo all’incuria e all’abbandono.

Un luogo della memoria comunitaria dunque, suscettibile di continui arricchimenti, ma anche uno specchio in cui riflettere la contemporaneità e le sue sfide e un think tank  sulle nuove problematiche e le possibili risposte senza staccarsi dalle radici storiche e culturali.

E’ possibile prenotare un tour e percorrere l’itinerario storico.

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Francesco Mario Pagano a Brienza

Il Parco dedicato alla figura del celebre giurista e patriota lucano, di recente istituzione, presenta il museo bio-bibliografico curato dal Centro Studi Internazionale “Francesco Mario Pagano” con oltre 5000 volumi, molti dei quali appartenuti all’influente illuminista burgentino e donati al Centro da Irene Giampietro, sua erede. Sono inoltre visitabili a Brienza i luoghi cari alla vicenda biografica del Pagano, i ruderi della casa natìa sulle pendici del castello Caracciolo e le opere che lo rappresentano, il celebre dipinto di Giacomo Di Chirico, che lo ritrae mentre il giudice gli legge la sentenza di morte del 1869 (Comune di Brienza) e l’imponente statua bronzea di Achille D’Orsi (1890) nella piazza del Municipio.

Alle spalle del castello di Brienza, nella zona più antica del borgo dove sorse l’insediamento longobardo, si trovano i ruderi della casa natale di Francesco Mario Pagano.

Il giurista nacque nel 1748 e di recente a Brienza è stato istituito un Parco letterario proprio in onore alla sua figura di politico e drammaturgo italiano. Il museo bio-bibliografico curato dal Centro Studi Internazionale “Francesco Mario Pagano” conserva oltre 5000 volumi.

Info su Pro-loco Brienza

Michele Parrella a Laurenzana

Il neonato parco letterario è il settimo Parco Letterario riconosciuto della Basilicata nasce a Laurenzana ed è intitolato a Michele Parrella, il poeta laurenzanese del “Luogo dell’anima”. Il Parco, che ha preso il via ufficiale il 18 giugno scorso, con due giornate che hanno visto la partecipazione attiva di giovani e associazioni, è un’azione tesa a valorizzare e celebrare non solo l’opera del poeta Parrella, ma anche a sviluppare le potenzialità di un territorio, trasformando una risorsa culturale, in un potenziale economico per la comunità, collegato al turismo.

Attraverso il nostro Fondo Etico, abbiamo sostenuto la nascita di questo progetto. “Ancora una volta – ha dichiarato la Presidente Fiordelisi durante l’inaugurazione – siamo presenti sul territorio di competenza per sostenere iniziative culturali e sociali, che vuol dire sostenere anche la cultura, investire sul futuro della nostra regione e essere in osmosi con l’identità della nostra comunità”

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