Principali elementi e target del Piano Industriale

 

  • Forte sostegno all’economia: nuove erogazioni di credito per circa 50 miliardi di euro nel triennio. Stock crediti netti a circa 95 miliardi di euro nel 2026.

  • Posizionamento ai vertici di sistema in termini di solidità patrimoniale e di liquidità: CET1 ratio al 23,4% e LCR al 213% nel 2026.

  • Qualità degli attivi in linea con la media dei principali player del mercato italiano: NPL ratio netto all’1,3% nel 2026, pur con ipotesi estremamente prudenti.

  • Digitalizzazione ed ESG: ulteriore accelerazione nel percorso di digitalizzazione del Gruppo e focus sulle tematiche ESG (strategie di decarbonizzazione e consolidamento dell’offerta commerciale green), in linea con il DNA del Gruppo.

  • Redditività sana e sostenibile: utile netto superiore a 1,1 miliardi di euro nel 2026 anche grazie alla progressiva diversificazione delle fonti di ricavo e ad importanti investimenti (oltre 650 milioni di euro nel triennio).

 

Il Consiglio di Amministrazione di Iccrea Banca ha esaminato e approvato in data odierna il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2023, confermando i risultati preliminari già analizzati e approvati in data 13 febbraio 2024. Nel 2023 il Gruppo ha raggiunto risultati estremamente rilevanti, rafforzando ulteriormente i già solidi coefficienti patrimoniali (CET 1 al 21,1%) e di liquidità (LCR al 265%), allineandosi alle best practices di mercato anche sulla qualità del credito (NPL ratio netto all’1,1%) e confermando una redditività molto positiva. Questi risultati hanno peraltro favorito una serie di importanti riconoscimenti sul mercato finanziario, come il raggiungimento del livello di investment grade con le agenzie di rating S&P Global Rating, Fitch e DBRS Morningstar e il forte successo delle ultime emissioni obbligazionarie sul mercato istituzionale.

Il Consiglio di Amministrazione di Iccrea Banca ha approvato inoltre il Piano Industriale 2024-2026 del Gruppo BCC Iccrea.

L’estensione dell’orizzonte di Piano al 2026 è derivata dalla necessità di aggiornare i target del Gruppo in considerazione sia del raggiungimento/superamento (con due anni di anticipo) a fine 2023 dei principali obiettivi 2025, che della presenza di uno scenario (in particolare sul livello dei tassi di interesse) sostanzialmente differente rispetto alle previsioni effettuate nel precedente Piano.

Il Piano 2024-2026 mantiene le direttrici di sviluppo e crescita del Gruppo previste nel precedente Piano, confermandone l’evoluzione verso una situazione patrimoniale ancor più robusta, una qualità degli attivi allineata alle medie delle principali banche del mercato italiano, una redditività sostenibile, anche diversificando le fonti di ricavo, e una rilevante posizione di liquidità, mantenendo una forte impronta localistica e mutualistica, nel rispetto dei valori che ispirano il credito cooperativo.

Le assunzioni macro sottese al Piano 2024-2026 prevedono in sintesi:

  • crescita PIL Italia: +0,4% nel 2024, + 0,9% nel 2025 e +0,7% nel 2026
  • Euribor 3 mesi (valori medi annui): 3,7% nel 2024, 2,7% nel 2025 e 2,5% nel 2026

Le direttrici di sviluppo del Piano sono le seguenti: qualità del credito, profilo di capitale e liquidità, volumi e profittabilità, digitalizzazione, IT e ESG.

 

Questi i principali target 2026

Qualità del credito

  • NPL ratio lordo: 3,3%
  • NPL ratio netto: 1,3%
  • Coverage: Past due al 31%, UTP al 61% e sofferenze all’83%.
  • Costo del credito: 71 bps

Il piano fattorizza gli elementi di incertezza dello scenario macroeconomico, prevendendo in arco piano, in ottica molto conservativa, un default rate medio su valori prossimi al 2%, a fronte del 1,3% registrato sia nel 2023 che nei primi mesi 2024. Tali previsioni risultano estremamente caute sia in considerazione delle attuali evidenze che delle previsioni dei principali operatori di mercato; tuttavia, l’adozione di marcati livelli di prudenza, coerenti l’approccio prudente al rischio del Gruppo, è funzionale all’obiettivo di assicurare consistenti buffer patrimoniali anche in scenari stressati.

Profilo di capitale e liquidità

  • CET1 ratio: 23,4%
  • TC ratio: 23,8%
  • RWA: 71,2 miliardi di euro (CAGR +3,4% principalmente legati alla componente credito). Sulla crescita degli RWA incidono per circa 2,8 miliardi anche le novità regolamentari introdotte dalla CRR3.
  • LCR: 213%
  • NSFR: 154%

Volumi e profittabilità

  • Impieghi netti clientela: 94,6 miliardi di euro (CAGR 23-26: +1,3%, sostenuti da circa 50 miliardi di nuove erogazioni)
  • Attività finanziarie: 55,9 miliardi di euro (CAGR 23-26: -2,9%)
  • Raccolta diretta da clientela: 137,5 miliardi di euro (CAGR 23-26: +0,6%, ossia +2,7 miliardi nel triennio)
  • Raccolta indiretta: 75,2 miliardi di euro (CAGR 23-26: +6,4%, ossia in crescita di 12,7 miliardi in arco piano trascinata dalla crescita delle poste di raccolta qualificata)

 

  • Margine di interesse: 3,7 miliardi di euro (CAGR 23-26: -3,1%)
  • Commissioni nette: 1,5 miliardi di euro (CAGR 23-26: +3,6%)
  • Margine di intermediazione: 5,2 miliardi di euro (CAGR 23-26: -2,1%)
  • Costi operativi: 3,2 miliardi di euro (CAGR 23-26: +1,4%)
  • Cost/income: 61,5%
  • Utile netto: circa 1.150 milioni di euro (1.858 milioni di euro nel 2023)
  • ROA: 0,7% medio nel triennio

 

Digitalizzazione e IT

La Strategia Digital 24-26 conferma l’intenzione di rafforzare la proposta “omnicanale” delle BCC con un percorso di sviluppo dei canali digitali per migliorare la relazione con i clienti, ridurre i costi di gestione, aumentare le vendite.

Il Gruppo persegue inoltre la propria strategia di evoluzione del business attraverso una revisione del modello di sourcing IT. La revisione del modello di sourcing e le iniziative progettuali avviate, che si innestano lungo le medesime linee di intervento individuate dal precedente Piano IT, vanno nella direzione degli obiettivi trasformativi (innovazione, velocità e ottimizzazione di costo) di Gruppo in ambito IT.

ESG

Per quanto attiene alla componente Environmental, il Piano contempla, entro il 2024, la definizione di una strategia di decarbonizzazione del portafoglio crediti oltre alla prosecuzione delle iniziative volte alla riduzione delle emissioni dirette di CO2.

Con riferimento alla componente Social, proseguiranno le importanti iniziative afferenti a inclusione ed educazione finanziaria oltre che l’evoluzione della metodologia di misurazione dell’impatto sociale prodotto dal Gruppo.

Sul fronte della Governance, le strategie ESG contemplano numerose iniziative formative funzionali a rafforzare e incrementare la cultura ESG.

Tra le principali iniziative a connotazione trasversale rilevano, in particolare, le azioni afferenti alla Finanza Sostenibile e, in via specifica, all’incremento dell’operatività a valere di prodotti di finanziamento cd. taxonomy aligned, oltre che prodotti assicurativi, risparmio gestito e monetica a connotazione ESG.

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