Educazione finanziaria, Donna moderna e il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria: un dossier per diventare consapevoli e fare migliori scelte nella gestione del denaro.

«L’educazione finanziaria ha a che fare con la nostra felicità». Lo afferma Annamaria Lusardi, docente di economia alla George Washington University e direttrice del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.

L’educazione finanziaria «non è solo una questione di investimenti. La conoscenza di questa materia permette di scegliere il mutuo più agevole, risparmiare per garantirsi una vecchiaia serena, tagliare i costi inutili per spendere in qualcosa che ci gratifica».

La situazione in Italia e il gender gap finanziario

Solo il 37% degli italiani conosce le basi della finanza. Come se la questione non li riguardasse. Secondo le ricerche degli ultimi anni, nel 43% dei casi è ancora l’uomo  il più ricco della coppia e più di sette volte su dieci è lui a prendere le decisioni finanziarie.

Questi dati, tratti dal dossier Educazione Finanziaria di Donna Moderna in collaborazione con quellocheconta.gov.it, Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, sollevano ancora una volta la questione del gender gap finanziario.

«C’è un tema culturale», sottolinea Nadia Linciano, collaboratrice del Comitato «Dalle indagini della Consob emerge che le donne si ritengono in grado di gestire il budget familiare, ma su questioni come gli investimenti sono più a disagio».

In realtà i dati restituiscono l’immagine di una donna molto capace di gestire il denaro. Più del 60% riesce quasi sempre a rispettare il tetto il tetto di budget mensile che si è prefissata. Le donne sono prudenti e si indebitano meno rispetto agli uomini e, quando si tratta di investire, tendono in misura maggiore ad affidarsi ad un professionista.

Insomma, le donne sono perfettamente in grado di gestire i propri soldi.

Perché è importante, ora più che mai per le donne, l’educazione finianziaria?

Perché significa, conclude la Linciano, «impegnarsi a comprendere ogni giorno qualcosa. Per esempio leggere costi e condizioni quando apriamo un conto corrente, capire cos’è un tasso effettivo globale prima di chiedere un prestito. E non dobbiamo aver paura di fare domande. Quando andiamo dal medico non permettiamo al nostro compagno di parlare al posto nostro. Lo stesso atteggiamento dobbiamo averlo in banca».

Nel dossier, che puoi scaricare gratuitamente qui, tanti consigli, informazioni e un test per metterti alla prova e scoprire quanto ne sai di economia.

 

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