La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Orange the world, la call to action di UN Women

BCC Basilicata aderisce alla Call To Action di UN Women “Orange The world” – “Unite! Invest to prevent violence against women and girls”

Dal 25 novembre, Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze, al 10 dicembre Giornata per i diritti dell’umanità, Orange The world invita gli attivisti, i governi e i partner delle Nazioni Unite, le istituzioni e i singoli cittadini a mobilitare le persone e a mettere in evidenza le questioni rilevanti per prevenire e porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze, non solo una volta all’anno.

In questo periodo di tempo, accendiamo un riflettore arancione sulla tematica, ma ogni giorno, cerchiamo con azioni concrete di aggiungere un tassello per colmare il divario di genere che è alla base della “pandemia di violenza” verso le donne.

Le ultime notizie di cronaca ci lasciano sgomenti. Delle 103 donne uccise nel 202383 sono state uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner.

Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3. Dall’ultima indagine ISTAT del 2021 emerge il prevalere della violenza psicologica (89% circa) e di quella fisica (68% circa), seguite dalla violenza economica (38% circa).

«Sono numeri che devono risvegliare un senso di urgenza collettivo, per far fronte a un’emergenza sociale, culturale, umanitaria.

Sono numeri che devono spingerci, donne e uomini insieme, unite e uniti, a prendere consapevolezza di tutti i meccanismi di violenza di genere presenti nella nostra cultura e nella nostra società, per scardinarli, per opporci, a partire dai più latenti, per disinnescare l’escalation della violenza di genere, all’origine. »

dichiara Teresa Fiordelisi, Presidente BCC Basilicata, Vice Presidente Gruppo BCC Iccrea e presidente iDee, Associazione delle donne del Credito Cooperativo.

 

È di pochi giorni fa l’intervento della sociolinguista Vera Gheno, che in occasione di un incontro pubblico, ricordava:

L’idea di possesso (di una donna) a cosa porta nella peggiore delle ipotesi? Porta a che se le mia donna non mi serve più, la posso eliminare.

C’è una piramide, la famosa piramide della violenza, applicata in particolare al genere, dove in basso ci sono queste cose che sembrano senza importanza: epiteti, pappagallismo.

In cima alla piramide c’è l’eliminazione fisica. Queste cose sono connesse. C’è un sostrato culturale che permette, eventualmente, questa escalation di violenza.”

Una questione di divario: il rapporto UN Women e UNDP

Nessun Paese ha raggiunto la piena parità di genere e meno dell’1% delle donne e delle ragazze vive in un Paese con un elevato empowerment femminile e un ridotto divario di genere, secondo il rapporto globale lanciato da UN Women e UNDP.

Il rapporto The Paths to Equal, per la prima volta rivela un quadro più completo dei progressi nello sviluppo umano di donne e ragazze. Il rapporto vede UN Women e UNDP unire le forze per proporre il Women’s Empowerment Index (WEI) e il Global Gender Parity Index (GGPI) come indici gemelli per misurare la parità di genere e l’empowerment delle donne.

L’analisi di 114 Paesi ha rilevato che il potere e la libertà delle donne di fare scelte e cogliere opportunità rimangono ampiamente limitati. Il basso livello di empowerment femminile e gli ampi divari di genere sono comuni. Il WEI misura il potere e la libertà delle donne di fare scelte e cogliere opportunità di vita attraverso cinque dimensioni: salute, istruzione, inclusione, processo decisionale e violenza contro le donne.

Gli indici rivelano la necessità di azioni nelle seguenti aree:

1. Politiche sanitarie: Sostenere e promuovere una vita lunga e sana per tutti, con particolare attenzione all’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva.

2. Uguaglianza nell’istruzione: Affrontare le lacune in termini di competenze e qualità dell’istruzione, soprattutto in settori come le STEM, per dare potere a donne e ragazze nell’era digitale.

3. Equilibrio tra lavoro e vita privata e sostegno alle famiglie: Investire in politiche e servizi che affrontino la questione dell’equilibrio tra vita professionale e vita privata, compresi servizi di assistenza all’infanzia di qualità e a prezzi accessibili,

4. Partecipazione paritaria delle donne: Stabilire obiettivi e piani d’azione per raggiungere la parità di genere in tutte le sfere della vita pubblica ed eliminare leggi e regolamenti discriminatori che frenano le donne.

5. Violenza contro le donne: Attuare misure globali incentrate sulla prevenzione, sul cambiamento delle norme sociali e sull’eliminazione di leggi e politiche discriminatorie.

Scarica e leggi il rapporto The Paths to Equal

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